Domande Frequenti (FAQ)

Perché la vostra docenza dovrebbe essere migliore di quella di altri?

Tralasciando l’aspetto legato agli anni di esperienza che connoterebbe come “vecchio” qualcuno di noi, risponderò riferendomi ai soli aspetti della “competenza”.

Là dove l’argomento è un sistema composto da un insieme di differenti tecnologie, e oggi che cosa non lo è, essere come noi competenti in più di una materia, consente di argomentare con una visione a “tutto tondo” del sistema, fornendo agli allievi non soltanto indicazioni relative a questa o quella tecnologia ma esponendo loro con chiarezza anche quali sono le interazioni fra di esse, frequentemente gli aspetti di maggior importanza. Noi non risponderemo ad eventuali domande della platea con: “questo ve lo dirà il mio collega”. Pensi alla formazione della figura del “diagnostico” e a quanti interventi di riparazione si è dovuto rimediare con un nuovo intervento perché uno strumento di diagnosi aveva evidenziato un certo tipo di guasto mentre la realtà era esattamente un’altra. Chi se non un operatore competente e con una visione di insieme avrebbe potuto stabilirlo con anticipo?

Perché la vostra formazione è più efficiente anche in termini economici?

Innanzi tutto occorre volere che lo sia e noi lo vogliamo e prestiamo perciò molta attenzione ai costi. Per rispondere però in modo più concreto citerò il fatto che Enti di formazione di importanti Aziende ci coinvolgono nelle loro attività formative non soltanto per la qualità delle nostre prestazioni, ma perché ognuno di noi è in grado di esprimere competenza in più di una materia e ciò consente di limitare il numero di docenti coinvolti in ciascuna delle loro iniziative; pensi al risparmio in costi di trasferta nei casi in cui le attività si debbano tenere in sedi remote.

Pensi inoltre al risparmio economico di sinergia se alla ETRE è nel contempo commissionata la redazione di manuali o documentazione tecnica relativa ai prodotti trattati nei corsi!

Ma come fate voi a spiegare a noi come sono fatte e come funzionano le cose che noi stessi produciamo?

Volendo fare un richiamo al vissuto le dirò che non siamo di “primo pelo” né come consulenti né come docenti e chi di noi prenderà in carico l’iniziativa che la riguarda ha (quasi) certamente trattato in altre occasioni argomenti attinenti a prodotti analoghi ai vostri.

La vera risposta è però quella legata alle modalità che adottiamo per progettare i vostri corsi o i vostri manuali. Sia nel caso in cui ci venga richiesto di erogare un corso dai soli contenuti “di base”, sia che si tratti di redigere un manuale specifico riguardante i vostri prodotti, sarà sempre nostra premura stabilire innanzitutto con chiarezza lo scopo del corso o del manuale cioè che cosa da questi si vuole ottenere, e successivamente a voler conoscere adeguatamente i vostri prodotti.

Da oltre 30 anni ci vengono affidati incarichi che riguardano nuovi prodotti e da oltre 30 anni ci dedichiamo, anticipatamente all’inizio delle nostre attività, allo studio delle loro caratteristiche e delle modalità della loro fabbricazione. Il detto “non si finisce mai di imparare” è stato coniato “innanzitutto“ per noi.

Dichiarate di essere esperti in diagnostica; ne siete sicuri?

Una citazione sempre valida riferisce che “sicuro è morto” e, chiarito ciò, rispondo alla domanda. La diagnosi di un sistema complesso deve innanzitutto essere condotta con una visione e un approccio di tipo “sistemistico” e non “componentistico” ovvero non focalizzato sulle singole tecnologie o parti dell’insieme, ebbene, non volendo peccare di presunzione, il nostro approccio si basa proprio sull’analisi delle interazioni tra i vari elementi, qualunque tecnologia essi rappresentino ed è questo che fa la differenza; adottiamo ed insegniamo l’essere sistemisti. Aggiungo inoltre che oggi si tende troppo spesso a confondere la diagnosi con l’autodiagnosi.

La prima è quella che deve saper fare il tecnico, sfruttando le sue competenze e le sue abilità, la seconda è semplicemente un’ipotesi formulata da un software, tipicamente incapace di analizzare le interazioni tra differenti parti del sistema, ovvero non dotato di capacità “sistemistica”. Riprendiamo ad usare la “nostra” testa; con un po’ di rieducazione ce la potremo fare.

Ma secondo voi come si deve condurre una diagnosi?

Innanzitutto con la “testa”, la propria testa, presupponendo che in essa vi siano le competenze adeguate, e mi scuso per il tono provocatorio.

Proseguo con un doveroso riferimento al metodo.

A metà degli anni ’90 la ETRE, allora Torino Elettronica, depositò a proprio nome il marchio ADITO, acronimo delle fasi che devono caratterizzare un qualsiasi percorso diagnostico- manutentivo da adottare per la ricerca delle vere origini di una anomalia.

E’ d’uso nei corsi che teniamo a tecnici e manutentori che li si metta in guardia dal voler cercare scorciatoie a questo metodo, soltanto di fronte a lampanti evidenze lo si può fare, diversamente disattendere a tale regola significa spesso dover rifare il lavoro, a scapito di tempo e denaro.

Affermate di realizzare i manuali coinvolgendo il personale del Cliente per il minor tempo possibile; che cosa significa?

Significa che è per noi consuetudine che i testi dei documenti siano redatti integralmente da noi, con il minimo apporto del vostro personale, ed è proprio per far ciò che vi proponiamo il nostro diretto coinvolgimento nelle vostre attività produttive.

Pur non essendo quotidianamente impegnati in attività di manutenzione e revisione di macchine e macchinari, vantiamo una discreta abitudine a “maneggiare” tali attività e ne facciamo tesoro per redigere i manuali che ci chiedete.

Il fatto di essere contemporaneamente trainer e redattori di manuali ci dà un grande vantaggio; intendo riferirmi al fatto che durante l'erogazione dei tantissimi corsi per manutentori e riparatori, oltre a descriverle, abbiamo l'opportunità di sperimentare moltissime procedure simili a quelle che potrebbero essere adottate per i vostri prodotti e questo fa sì che, a meno di innovazioni o specializzazioni estreme, siamo in grado di stabilire con sufficiente autonomia quali procedimenti manutentivi siano necessari e quali sequenze e accortezze operative si debbano adottare. Questo non ci esenterà comunque dal dover condividere le nostre proposte con i vostri specialisti.

Per quale motivo dovremmo commissionare a voi i nostri manuali?

Perché la gran parte delle aziende di “technical publishing” utilizza redattori che, se pur abili nel loro ruolo, difficilmente hanno maturato durature esperienze in ambiti produttivi o manutentivi e comunque tecnologici. Spesso nelle redazioni trovate impaginatori che si aspettano da voi la compilazione dei testi dei contenuti da trattare o purtroppo non in grado di valutare se ciò che trascrivono sia corretto o coerente con la realtà. Noi abbiamo sviluppato una ampia competenza tecnica, associata a una ricorrente frequentazione di addetti alla produzione e all’assistenza.

Questo ci permette sia di potervi supportare nel progetto dei documenti, sia di sapere quali sono i punti generalmente più carenti nelle abilità e nelle competenze di chi li utilizzerà, consentendoci di stabilire “dove e come” è bene approfondire concetti e informazioni. In altre parole siamo in grado di immedesimarci negli utilizzatori per progettare i documenti e redigerli in modo “didattico”, affinché siano comprensibili, esaustivi ed efficacemente fruibili.


Da oltre 30 anni ci dedichiamo con passione alla redazione di manuali tecnici di prodotti di alto contenuto tecnologico e con altrettanta passione specializziamo la formazione di coloro che ci affidate sui loro effettivi bisogni di competenza.

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